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Il cagnone era tornato più vivace, scodinzolava e mi saltava addosso, immaginatevi che bello ricevere 50 kili di cane di botto, il tutto con rinnovata energia. Aveva smesso anche di perdere il pelo.
Restava però il problema delle ferite, che il cagnone autolesionista si infliggeva. Le creme non avevano grande effetto e quindi pensai ad una cosa anzi due da fare. La prima, dato che conoscevo il potere cicatrizzante del succo del noni tutte le volte che gli davo il succo da bere, con un batuffolo di cotone poi gli facevo dei tamponaggi sulle ferite, ovviamente appena smettevo, lui cominciava a leccarsele, ma questa operazione in pochi giorni, riuscì a asciugare le ferite. Inconsciamente, leccandosi, non faceva altro che portarsi altro Noni all’ interno della bocca e quindi poi i benefici andavano in circolo nel suo organismo.
Il tempo però di permanenza del succo di Noni sulle ferite era davvero troppo breve e quindi ricordandomi cosa faceva quando gli applicavo la crema datami dal veterinario, ovvero se la pappava subito, mi sono detto: ” crema per crema, meglio una delle nostre, almeno sò cosa c’è dentro”
La scelta è caduta su una crema di nostra produzione per le mani seriamente screpolate, piccole ferite e lievi bruciature con il 3% di Noni ( percentuale altissima ) e Aloe Vera. Quindi la sinergia di 2 meravigliose piante, forse le più potenti in termini benefici esistenti al mondo.
Essendo questa crema molto densa, che noi umani per assorbirla dobbiamo stenderla bene e massaggiarla, anche se il Cagnone se la leccava, aveva un tempo di permanenza sulle ferite molto maggiore del semplice succo. E leccandosela, essendo comunque una crema senza conservanti o addittivi aggiunti, non gli ha fatto assolutamente male…anzi. I risultati furono visibili in tempo breve. Le ferite si asciugarono, la pelle si cicatrizzò e tornò ad essere rosea. La sinergia tra prodotti naturali e di sintesi ha funzionato.
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